L’attacco al Venezuela viola il diritto internazionale. Vi spiego perché secondo me

di Fabio Marcelli – Giurista internazionale.

Il principio di non ingerenza costituisce un principio fondamentale del diritto internazionale, direttamente collegato a quelli di eguaglianza sovrana e autodeterminazione che rappresentano le basi stesse dell’ordinamento internazionale vigente. Secondo Massimo Iovane, ordinario di diritto internazionale all’università “Federico II” e allievo del grande Benedetto Conforti, si tratta di “uno dei principi più importanti ai fini del mantenimento della convivenza pacifica all’interno della comunità internazionale” (La tutela dei valori fondamentali nel diritto internazionale, Editoriale Scientifica, 2000, p. 67).

Ebbene, questo principio di portata fondamentale viene oggi violato in modo sfacciato e brutale da uno schieramento internazionale capeggiato dal presidente statunitense Donald Trump e composto dagli Stati, sia latinoamericani che europei, che possiamo definire a tutti gli effetti vassalli degli Stati Uniti, compresa l’Italia guidata dal governo “del cambiamento”.

Mi riferisco all’aperto boicottaggio del Venezuela bolivariano che questi Stati hanno intrapreso in occasione dell’insediamento del presidente Nicolas Maduro, avvenuto giovedì 10 gennaio 2019. Come ho avuto modo già di riferire in questo blog sono stato testimone oculare, in quanto osservatore internazionale, delle elezioni svoltesi lo scorso mese di maggio che hanno visto la riconferma di Maduro da parte dei due terzi circa dei votanti, con una partecipazione al voto non inferiore a quella che si registra in molte altre situazioni. Nessuna questione di legittimità democratica può essere quindi sollevata.

Si aggiunga che, paradossalmente, fra i governi che oggi si ergono a giudici della legittimità di Maduro vi sono governi come quello della Colombia, Paese dove si registra praticamente ogni giorno l’assassinio, quasi sempre impunito, di qualche leader sociale o sindacale.

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