Nota della difesa sull’annullamento del procedimento di Moro contro Lula

Nota di Cristiano Zanin Martins e Valeska Teixeira Martins sulla decisione del ministro Edson Fachin:

Riceviamo con serenità la decisione resa in data odierna dal ministro Edson Fachin che ha accettato l’habeas corpus che abbiamo depositato il 03.11.2020 riconoscendo l’incompetenza del 13° Tribunale Penale Federale di Curitiba ad esaminare le 4 accuse che furono depositate dall’estinta “task force” contro l’ex presidente Lula (HC 193.726) – e, di conseguenza, annullando  gli atti decisionali relativi al procedimento che fu impropriamente instaurato sulla base di queste accuse.

L’incompetenza del Tribunale Federale di Curitiba a giudicare le accuse improprie mosse all’ex presidente Lula è stata da noi sostenuta fin dalla comparsa che abbiamo presentato nel procedimento, nel 2016. Questo perché le assurde accuse mosse all’ex presidente dalla “task force” di Curitiba non hanno mai indicato alcuna relazione concreta con gli atti illeciti avvenuti in Petrobras, che hanno giustificato l’esercizio della giurisdizione del XIII Tribunale Federale di Curitiba da parte del Plenum della Corte Suprema nel giudizio sulla questione preliminare nell’Inchiesta 4.130.

Per più di 5 anni abbiamo interpellato tutte le istanze della magistratura per far riconoscere la mancanza di competenza del 13° Tribunale penale federale di Curitiba a decidere sulle indagini o sulle denunce formulate dalla “task force” di Curitiba. Nel 2016, abbiamo anche denunciato al Comitato dei diritti umani dell’ONU la violazione insanabile delle garanzie fondamentali dell’ex presidente Lula, anche a causa del mancato rispetto del diritto al giudice naturale – cioè del diritto di ogni cittadino ad essere giudicato da un giudice la cui competenza è stabilita in precedenza dalla legge.

In questa lunga traiettoria, nonostante tutte le prove di innocenza che abbiamo presentato, l’ex presidente Lula è stato ingiustamente imprigionato, ha avuto i suoi diritti politici indebitamente aboliti e i suoi beni bloccati. Abbiamo sempre dimostrato che tutte queste condotte derivavano dalla collusione tra l’allora giudice Sergio Moro e i membri della “task force” di Curitiba, come confermato dal materiale a cui abbiamo avuto accesso anche con l’autorizzazione del Tribunale Federale e che abbiamo allegato alla Denuncia n. 43.007/PR.

Pertanto, la decisione che oggi afferma l’incompetenza del Tribunale Federale di Curitiba riconosce che da sempre abbiamo avuto ragione in questa lunga battaglia legale, in cui non abbiamo mai dovuto cambiare le nostre motivazioni per dimostrare la nullità dei processi e l’innocenza dell’ex presidente Lula e il lawfare (guerra mediante strumenti giuridici) che si stava praticando contro di lui.

La decisione, quindi, è in linea con tutto ciò che abbiamo sostenuto per più di 5 anni nei processi. Ma non ha il potere di riparare i danni irreparabili causati dall’ex giudice Sergio Moro e dai procuratori della “lava jato” all’ex presidente Lula, al sistema giudiziario e allo Stato democratico di diritto.

Cristiano Zanin Martins/Valeska Teixeira Zanin Martins

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