Nicaragua, dollari e bugie

di Giorgio Trucchi.

Agli inizi di luglio, dopo una riunione con il vescovo ultraconservatore di Estelí, Abelardo Mata, alcuni dirigenti dell’Associazione nicaraguense pro diritti umani, Anpdh, hanno deciso un rimpasto nel consiglio di amministrazione, separando Álvaro Leiva dalla carica di segretario esecutivo.

La nuova giunta ha poi chiesto a Leiva di rendere conto di tutte le donazioni ricevute prima, durante e dopo la crisi. Attualmente il discusso difensore dei diritti umani si trova in Costarica, paese in cui si è autoesiliato in agosto dell’anno scorso. Due mesi dopo, il governo del Costarica gli aveva concesso asilo politico.

Dato il rifiuto di Leiva di adempiere ai suoi doveri, i membri del consiglio d’amministrazione della Anpdh lo hanno accusato di essersi appropriato indebitamente di quasi mezzo milione di dollari, nonché di avere alterato i libri contabili e di avere falsificato alcune firme. Lo accusano anche di avere creato una nuova ong in Costa Rica e di cercare di accedere a nuove fonti di finanziamento usando i canali della Anpdh.

Una valanga di donazioni

La Anpdh, insieme al Cenidh e alla Cpdh, hanno svolto una funzione strategica durante la crisi politico-sociale dello scorso anno in Nicaragua, operando come cassa di risonanza internazionale delle denunce dell’opposizione in quanto alle presunte violazioni dei diritti umani da parte del governo sandinista.

Le ingenti donazioni ricevute dalla Anpdh tra il 2017 e il 2019 provengono da organizzazioni internazionali impegnate da sempre nel finanziamento di processi di destabilizzazione di governi e movimenti progressisti in America Latina, tra cui la Fondazione nazionale per la democrazia (National Endowment for Democracy – NED), l’Istituto nazionale democratico (National Democratic Institute – NDI) e la Fondazione Open Society di George Soros.
Dopo l’inizio della crisi, l’Anpdh è stata l’organizzazione che più ha gonfiato i dati riguardanti decessi, feriti e persone detenute. Nell’ultimo rapporto presentato a settembre dello scorso anno, il cui contenuto è stato ripreso e divulgato come “verità assoluta” da media nazionali d’opposizione e media mainstream, la Ong diretta da Leiva assicurava che in Nicaragua c’erano già più di 560 morti per mano della polizia e dei paramilitari, oltre 4500 feriti e non meno di 1300 tra persone sequestrate e scomparse.

In diverse occasioni, la Commissione della verità, giustizia e pace, “Cvjp”, creata dal parlamento nicaraguense con l’obiettivo di indagare, analizzare e chiarire gli episodi di violenza e le morti avvenute durante la crisi iniziata il 18 aprile 2018, ha confutato i dati pubblicati dalla Anpdh.

Molte le incongruenze, come per esempio persone senza nome, nomi duplicati delle vittime, persone decedute al di fuori del contesto degli scontri e la totale inesistenza di persone scomparse. Circa il 48% delle morti registrate dall’organizzazione presieduta per decenni dal vescovo Mata, poi estromesso da Leiva qualche anno fa, non avrebbe nulla a che fare con la crisi, né con gli scontri.
Nel terzo e ultimo rapporto, la Commissione della veritá spiega che “dopo un processo rigoroso di ricerca, analisi e verifica si è stati in grado di determinare che il numero delle persone decedute è di 253”. Dei decessi totali, 220 sono direttamente collegati al conflitto, 27 a seguito del fuoco incrociato e 6 non hanno a che fare in modo diretto con esso.

Un dato che smantella in parte la teoria del “massacro di oppositori pacifici e disarmati”, diffusa dai gruppi dell’opposizione e da organizzazioni internazionali per i diritti umani e poi fatta propria sia dall’OSA che dall’Unhchr, è quello relativo al totale delle morti: 31 appartengono a “gruppi di autoconvocati” (opposizione), 48 sono presunti affiliati sandinisti e 22 sono poliziotti. Per i restanti 152 non ci sono informazioni certe. Di sicuro c’è invece che 140 persone sono morte a causa dei tranques (barricate).

La stragrande maggioranza dei morti erano operai (60), lavoratori autonomi (57) e disoccupati (40). Sono morti anche 7 studenti delle scuole superiori e 8 studenti universitari.

Questo ultimo dato – 8 studenti universitari deceduti – contraddice la notizia fatta circolare insistentemente secondo la quale in Nicaragua ci sarebbe stata una massiccia rivolta studentesca “pacifica, autoconvocata e disarmata”, che è stata poi repressa nel sangue dalla polizia e da forze paramilitari, causando una vera e propria “strage di studenti”.

Durante la presentazione dei dati, il membro della Commissione della verità, Cairo Amador, aveva citato Mark Twain. “Prima o poi ci si dovrà mettere d’accordo e pubblicare i dati reali di quanto accaduto. Mark Twain diceva che esistono tre tipi di bugie: le piccole, le grandi e le statistiche. L’unico modo per arrivare alla verità è quindi sedersi a un tavolo e confrontare metodologie e criteri usati dalle organizzazioni per realizzare i rispettivi rapporti”.

Nessuna organizzazione dei diritti umani, nazionale e internazionale, né la Cidh e l’Unhchr hanno mai accettato di riunirsi con la Commissione della verità, giustizia e pace per fare un’analisi comparativa delle liste delle persone decedute e di quelle detenute. Nemmeno hanno mai voluto prendere in considerazione i dati riguardanti gli ingenti danni provocati (circa $ 28 milioni) dai “pacifici oppositori” a infrastrutture pubbliche in almeno il 55% dei municipi del paese.

Paradossalmente, nel bel mezzo della campagna di disinformazione mediatica e mentre la comunità internazionale faceva mostra della propia confusione complice, Álvaro Leiva e la Anpdh ricevevano il Premio franco-tedesco per i diritti umani 2018.

Antecedenti

Per capire meglio gli intrecci di oggi dobbiamo necessariamente tornare alle origini. L’Anpdh è stata fondata a Miami nel 1986 grazie ai finanziamenti del Congresso degli Stati Uniti, nell’ambito del programma di sostegno alla Resistenza Nicaraguense (Contra) durante la guerra di aggressione contro il governo rivoluzionario sandinista.
Secondo il rapporto Americas Watch, la Anpdh ha ricevuto in quell’anno 3 milioni di dollari dal governo di Ronald Reagan, denaro che faceva parte dei 100 milioni approvati dal Congresso per sostenere la Contra. Ha inoltre ricevuto 2,5 milioni di dollari dal Dipartimento di Stato. In questo modo divenne la seconda organizzazione per i diritti umani più ricca a livello mondiale, superata solamente da Amnesty International.
Sempre secondo il rapporto “Diritti umani in Nicaragua: 1985-1986”, la Anpdh aprì una sede in Honduras all’interno di un accampamento della Contra e un altro in Costa Rica. In Nicaragua fu legalmente costituita nel 1991 dopo la sconfitta elettorale del Fronte sandinista nel 1990.

Corsi e ricorsi

Secondo la teoria dell’evoluzione storica di Giambattista Vico, la storia non presenta una andamento lineare, ma ciclico. La storia della Anpdh non è certo un’eccezione. Sempre secondo il rapporto di Americas Watch, sin dalla sua fondazione è stata criticata per la pubblicazione di informazioni false sulle violazioni dei diritti umani da parte del governo sandinista. I corsi e ricorsi.

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