USA, taglia di 15 milioni su Maduro

Il governo di Trump ha posto una taglia di quindici milioni di dollari sulla testa del legittimo presidente venezolano Maduro, sulla base delle solite viete e infondate accuse di “narcotraffico”. L’ennesimo tentativo di trasformare la comunità internazionale in una sorta di Far West.

E’ davvero impressionante che questa decisione, che viola ovviamente ogni più elementare principio del diritto internazionale che mira ad abolire facendo regredire la situazione alla legge della giungla, possa avvenire in un momento storico come l’attuale, caratterizzato dal tragico dilagare della pandemia del coronavirus in tutto il mondo, Stati Uniti compresi.

Proprio negli scorsi giorni, l’Alta Commissaria dei diritti umani delle Nazioni Unite, Michelle Bachelet, aveva chiesto una sospensione delle misure unilaterali coercitive o sanzioni, di per sé illegittime e latrici di gravissime violazioni dei diritti umani fondamentali, disposte proprio contro il Venezuela oltre che contro Cuba ed altri Stati, come l’Iran e la Siria.

Come un pugile suonato Trump, che si accinge a fronteggiare la peggiore crisi sanitaria mai vissuta dagli Stati Uniti, dove sono già oltre mille le vittime, non solo non raccoglie i sacrosanti appelli delle Nazioni Unite alla sospensione delle sanzioni, ma inventa nuove misure volte a colpire il governo e il popolo venezolano, sperperando a tale fine ingenti risorse che dovrebbero piuttosto essere destinate a salvaguardare la salute del popolo statunitense e di altri popoli.

E’ d’altronde evidente come questa nuova grottesca trovata della taglia dia il segno di quanto la resistenza, condotta con successo dal popolo e dal governo venezolano guidati da Nicolas Maduro, stia facendo uscire dai gangheri gli imperialisti statunitensi, che hanno visto fallire uno dopo l’altro tutti i tentativi fatti con grande profusione di mezzi, di rovesciare quel legittimo governo.

Anche questa grottesca pagliacciata della taglia fallirà, ovviamente, ed è sempre più forte la speranza che i popoli della regione, incluso quello statunitense, facciano pagare a questo governo indegno e fuorilegge queste scelte disumane e guerrafondaie, intrise di profondo disprezzo per il diritto internazionale e per gli ideali di convivenza pacifica tra i popoli, oggi più che mai necessari.

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