Per il trentesimo anno consecutivo l’Assemblea generale delle Nazioni Unite condanna il bloqueo statunitense contro Cuba

Ancora una volta la stragrande maggioranza della comunità internazionale ha condannato il bloqueo contro Cuba. Infatti sono 185 i Paesi che hanno votato ieri, 3 novembre 2022, a favore della risoluzione dell?Assemblea generale delle Nazioni Unite, contro solo gli Stati Uniti e il loro eterno vassallo israeliano, che ha bisogno della copertura statunitense per continuare a perpetrare i suoi crimini contro il popolo palestinese. Astenuti solo l’Ucraina, che si è presumibilmente venduta questo voto in cambio di massicce forniture di armamenti per continuare la guerra contro la Russia, e il Brasile (evidentemente ancora il rappresentante bolsonarista occupa abusivamente il seggio che spetta al grande Paese sudamericano).

L’Assemblea generale ha chiesto a tutti gli Stati di non adottare misure di questo tipo, che sono in contrasto coi fondamentali principi del diritto internazionale e violano anche la libertà di commercio. E agli Stati che le avessero adottate, hanno chiesto di abolirle con effetto immediato. Ma gli Stati Uniti persistono nella loro condotta illegale e criminale.

La dichiarazione di voto del rappresentante statunitense è emblematica della confusione che regna sovrana nei corridoi del settore dell?establishment statunitense dove circolano coloro che dovrebbero occuparsi della politica estera. Infatti tale rappresentante ha affermato che gli Stati Uniti forniscono assistenza umanitaria al popolo cubano e che rappresentano uno dei principali partner commerciali di Cuba.

E tuttavia chiaro che il bloqueo rappresenta un immondo relitto delle politiche coloniali che gli Stati Uniti hanno continuato a perseguire senza sosta a partire dalla fine del Secolo Diciannovesimo, all’ombra della dottrina Monroe e coll’intento di ridurre Cuba a un protettorato, che hanno realizzato per tutto un periodo, ma è stato vanificato definitivamente nel 1959 dalla Rivoluzione cubana.

Nella realtà dei fatti, come sottolineato dal Ministro degli Esteri cubano Bruno Rodriguez, Cuba soffre da oltre sessant’anni per i malefici effetti del blocco che hanno causato 154,22 miliardi di dollari di danni economici e continuano a causare ogni giorno sofferenze non necessarie al popolo cubano.

Fino a quando continuerà la perversa ed illusoria ostinazione degli Stati Uniti che vorrebbero imporre al popolo cubano il loro modello di società e di economia, impedendo da oltre sessant’anni lo svolgimento di una vita normale e la soddisfazione di elementari esigenze?

I numerosi Paesi che sono intervenuti nel dibattito hanno sottolineato il carattere disumano, crudele e punitivo delle misure adottate contro Cuba.

Gli Stati caraibici hanno rivelato che le misure statunitense costituiscono un ostacolo al benessere e allo sviluppo non solo di Cuba ma dell?intera regione. Vari Stati hanno sottolineato come sia impossibile raggiungere gli obiettivi dello sviluppo sostenibile stabiliti di comune accordo, escludendo uno Stato come Cuba dal novero dei rapporti in nome di politiche che rispondono solo a grette e superate concezioni degli interessi di uno Stato.

Il rappresentante nicaraguense ha esaltato il carattere rivoluzionario del ruolo di Cuba che aiuta i Paesi poveri provvedendo vaccini in modo tale da bypassare il costoso monopolio delle grandi case farmaceutiche.

Gli Stati intervenuti hanno ringraziato Cuba per l’aiuto offerto, nonostante il blocco, nel campo dell’aiuto solidale per il diritto alla salute. Non risulta che altrettanto sia stato fatto dall’Italia, che pure ha ricevuto da Cuba un aiuto essenziale ai tempi del COVID.

Evidentemente l’atlantismo che costituisce la cifra fondamentale di questo come del precedente governo, impedisce anche l?espressione dei più naturali, giusti e dovuti sentimenti di gratitudine.

Beninteso l’Italia e gli altri Paesi dell?Unione europea hanno votato a favore della risoluzione che ha condannato il bloqueo. Ma ci si aspetta da questi Paesi un’iniziativa più incisiva contro questa obbrobriosa violazione del diritto internazionale che incarna solo l’obsoleta volontà di sopraffazione di uno Stato potente che avrebbe voluto imporre al resto del mondo il suo stile di vita e i suoi concetti.

Ma oramai nessuno crede più alla favola del Paese democratico per eccellenza, che è in realtà pieno di ingiustizia e il cui governo viola ogni giorno i più elementari diritti umani dei suoi
cittadini.

Il nuovo ordine internazionale che si sta delineando, pur nelle incertezze determinate da conflitti devastanti e pericolosi come quelli ucraini, dovrà essere basato sul totale ripudio di misure del genere del bloqueo statunitense contro Cuba, che viola i diritti del popolo cubano e quelli di molti altri popoli, nonché disattende principi fondamentali del diritto internazionale quali l’autodeterminazione, il non intervento e il rispetto della sovranità altrui.

Fabio Marcelli

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