Appello per una missione di osservatori dell’Unione Europea in Bolivia, per elezioni trasparenti e legali

– Alla Presidente dell’Unione Europea – Ursula Von Der Layen
– All’Alto Rappresentante per gli Affari Esteri e di Sicurezza UE – Josep Borrell
– Al Presidente del Parlamento Europeo – Davide Sassoli
– Ai componenti del Parlamento Europeo

Il 18 ottobre prossimo si terranno in Bolivia le elezioni più importanti della sua storia, che potranno determinare il recupero della democrazia e la  pacificazione del Paese, attraverso il dialogo, nel rispetto della volontà popolare e dello stato di diritto. Una tappa democratica attesa e importante, che non può essere vanificata da frodi o da un processo elettorale non trasparente e non legale che precipiterebbe il Paese in un conflitto pericoloso e doloroso per tutti. Chiediamo alle associazioni europee e internazionali attive nella promozione e nel rispetto dei diritti umani, alle associazioni civiche e democratiche, alle organizzazioni sindacali, ai Gruppi Parlamentari del Parlamento Europeo e dei singoli Parlamenti Nazionali di accompagnare e sostenere questo processo elettorale attraverso l’invio di missioni di osservatori elettorali internazionali.

Chiediamo all’Unione Europea di mantenere l’impegno di sostenere lo svolgimento di elezioni pacifiche, credibili e trasparenti in Bolivia con l’invio di una missione di osservatori elettorali, impegno già assunto e comunicato pubblicamente dal Rappresentante per gli Affari esteri e di Sicurezza dell’UE Josep Borrell il 10 agosto 2020.

Chiediamo che sia rivista e superata la successiva decisione, comunicata dallo stesso Josep Borrell, di declassare la missione di Osservatori Europei a “Missione di Esperti Elettorali”, costituita solamente da 5-6 esperti e che, in questa forma e per il numero irrilevante dei suoi componenti, rappresenterebbe una presenza inutile, esclusivamente formale, senza alcun ruolo sostanziale di osservazione e verifica del processo elettorale in un Paese vasto e territorialmente complesso come la Bolivia. Una decisione di disimpegno tanto importante e grave non può essere affidata ad un comunicato stampa del rappresentante della politica estera dell’UE, ma deve coinvolgere nella comune assunzione di responsabilità la Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, le istituzioni europee nel suo complesso ed i rappresentanti del Parlamento Europeo.

Chiediamo che sia mantenuto l’impegno dell’Unione Europea per accompagnare e sostenere il processo elettorale del 18 ottobre in Bolivia affinché si svolga nelle condizioni di piena trasparenza e legalità e contribuisca al recupero della democrazia, della convivenza pacifica, della prosperità economica e sociale e della serenità per tutti i boliviani.

Chiediamo che il mantenimento degli impegni precedentemente assunti dall’Unione Europea si concretizzino nell’invio di una delegazione istituzionalmente rappresentativa, tecnicamente esperta e numericamente adeguata a svolgere l’importante funzione di osservatore elettorale. Una delegazione che dovrà essere messa in condizione di operare in sicurezza, nelle sedi centrali e in tutto il territorio nazionale della Bolivia.

Se l’Unione Europea è, come dice di essere, uno dei principali partner della Bolivia, non può rinunciare alle sue responsabilità, né delegarle ad altri soggetti internazionali le cui azioni non appaiono finalizzate al recupero della democrazia e al rispetto dei diritti umani fondamentali delle persone e delle comunità. Nel processo elettorale del 18 ottobre in Bolivia, l’Unione Europea deve essere un soggetto attivo fondamentale, nel rispetto delle sue ispirazioni originarie e degli impegni assunti. Questo si aspettano le cittadine ed i cittadini che compongono lo straordinario pluralismo umano e culturale dello Stato Plurinazionale di Bolivia. Questo chiedono le cittadine e i cittadini europei alle loro istituzioni: impegno per la democrazia, coerenza, responsabilità.

Luciano NERI (Presidente del CENRI – Centro Relazioni Internazionali); Arturo SALERNI  (Presidente Coalizione per le Libertà e i Diritti Civili); Franco DANIELI (già viceministro degli Esteri – Italia); Sandro RUOTOLO (senatore e giornalista); Enrico CALAMAI (Diplomatico – già Console d’Italia a Buenos Aires); Mario CAPANNA (giornalista e scrittore); Alì RASHID (analista internazionale e saggista); Jorge ITHURBURU (Presidente 24marzo Onlus); Uliano LUCAS (fotografo e giornalista); Guido POLLICE (Presidente Green Cross Italia); Gennaro CAROTENUTO (Storico, docente e giornalista); Padre Achille ROSSI (Educatore, Presidente Centro Studi L’Altrapagina); Andrea Rodrigo RIVAS (economista); Letizia BATTAGLIA (fotografo e giornalista); Gianni TARQUINI (analista internazionale e saggista); Nadia ANGELUCCI (Giornalista e scrittrice); Rodolfo RICCI (Segretario Fiei- Federazione Italiana Emigrazione Immigrazione); Ulderico SBARRA (Centro Studi Naz.le CISL – Conf.ne Italiana Sindacati Lavoratori); Antonio GUERRINI (Direttore l’altrapagina); Fabio MARCELLI (Dirigente di Ricerca Istituto Studi Giuridici Int.li del CNR); Grazia Portoghesi TUZI ( Docente Universitaria, attivista Diritti Umani); Gaspare NUCCIO (giornalista); Yara VALVERDE (Ricercatrice e botanica); Andrea DE LOTTO (Pressenza International Agency); Marco CONSOLO (analista America Latina); Michela ARRICALE (Gruppo di Intervento Giuridico Int.le).

Contatti : presidente.cenri@gmail.com – ufficio comunicazione : 3470345752

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